Telegram sta per lanciare il suo Bitcoin, si chiamerà Gram

Nei giorni scorsi è apparso su alcuni siti un documento “rubato” che evidenzia le caratteristiche che stanno dietro a Gram, una nuova criptovaluta basata su Telegram Messenger.

Così come Bitcoin, ovvero la famosa moneta elettronica che si basa su un grande database distribuito tra tutti i nodi della sua rete, anche questa nuova moneta virtuale avrà una sua apposita rete, che prenderà il nome di TON: sigla che inizialmente avrà il significato di Telegram Open Network, ma che in futuro cambierà semplicemente in “The Open Network“.

Il progetto di Durov, infatti, è quello di sfruttare Telegram Messenger come trampolino di lancio per questa nuova criptovaluta, rendendola poi completamente indipendente dall’app di messaggistica. Nel documento si legge la motivazione che ha spinto Durov e il suo team a creare questa nuova valuta elettronica:

Le criptovalute e altre tecnologie basate sul blockchain hanno il potenziale di rendere il mondo più sicuro e indipendente. Al momento, tuttavia, non esiste consenso su una valuta in grado di attrarre il mercato di massa e raggiungere un’adozione capillare.

Sfruttare l’ampia base di Telegram potrebbe infatti portare il Gram a essere improvvisamente la moneta virtuale con il maggior numero di utenti al mondo. L’integrazione con la piattaforma Telegram, cioè con bot e canali, ne permetterebbe inoltre un uso immediato e concreto, ad esempio per pagare servizi o acquistare beni.

Ricapitolando: la nuova moneta si baserà su una nuova rete chiamata TON, mentre il nome stesso della moneta sarà Gram, e il suo simbolo sarà quello dell’emoji della gemma (?).

Secondo la tabella di marcia elencata nel documento, Telegram lancerà a breve un Telegram Secure ID, cioè un sistema di autenticazione sicuro implementabile all’interno di servizi esterni. Il lancio del resto della rete TON è invece previsto tra la fine del 2018 e l’inizio del prossimo anno.

Se siete curiosi e volete leggere il documento rubato originale, potete scaricarlo da qui: Telegram Open Network Whitepaper.

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